La PAS (Sindrome di alienazione parentale) focalizza l’attenzione sul comportamento del genitore collocatario che strumentalizza il rifiuto del minore di vedere l’altro genitore, impedendone così le visite stabilite dal Giudice.
Il bambino diviene quindi un pensatore indipendente che, prendendo a prestito le informazioni che gli vengono fornite dall’alienante, crede di scegliere autonomamente l’allontanamento dal genitore disprezzato, non riconoscendo quanto invece il suo disprezzo si riveli soltanto come un’imposizione psicologica da parte del genitore presso il quale è collocato.
Tale alienazione è provocata, quindi, dal genitore definito “alienante”, attraverso l’uso, nei confronti del figlio, di espressioni denigratorie, di false accuse di trascuratezza, violenza o abuso, riferite all’altro genitore, definito “genitore alienato”. Fatti e affermazioni non veritiere, o comunque strumentalizzate.
I bambini con Sindrome di Alienazione Parentale tendono a sentirsi responsabili della felicità dei genitori e tutto ciò interferisce con lo sviluppo del bambino stesso e la capacità di instaurare buone relazioni sociali con i propri coetanei. Per questi motivi è importante identificare queste dinamiche il prima possibile e mettere in atto le dovute strategie per cercare di porvi rimedio.
Nella mente del bambino vengono fissati ricordi non veritieri in base ai quali egli si autoconvince di aver vissuto realmente certi eventi nel quale il genitore alienato appare come un persecutore, e che invece sono stati arbitrariamente creati da parte del genitore alienante. L’età più delicata è sicuramente l’infanzia, nel momento in cui il bambino acquisisce sempre più consapevolezza di sé e di ciò che lo circonda.
Specie se è minore di 8 anni il bambino attua una fiducia epistemica nei confronti del genitore alienante, accondiscendendo a qualsiasi cosa gli intimi di affermare o di ricordare.
I giudici di Cassazione, attraverso la sentenza n. 13211/2021, hanno ulteriormente riflettuto sul tema della PAS, stabilendo che la “sindrome della madre malevola” è riconducibile alla PAS stessa, che a loro avviso non ha alcuna validità scientifica e il cui riconoscimento è a sua volta riconducibile alla cosiddetta “colpa d’autore” o “colpa per il modo d’essere”.
Dott.ssa Ilaria Francesca Bergna
Scrivi un commento